Grado di difficoltà

T/E

A cavallo

A piedi

L’anello di Poggio Vecchio

Il punto di partenza del percorso è raggiungibile dai borghi di Libbiano, Micciano e Serrazzano, seguendo la strada sterrata di facile percorribilità che porta nella Riserva di Monterufoli.

Un facile tracciato ad anello, con tante suggestioni, ci conduce alla scoperta di tutte le tipologie forestali presenti a Monterufoli e ad un’area interessante per l’avvistamento della fauna selvatica.

Nei pressi dei ruderi del podere Poggiovecchio, il silenzio dell’area – ed un po’ di fortuna – ci potrà far scorgere ungulati come il daino, il capriolo e il cinghiale, ma anche rapaci.

La presenza di prede e di quiete rende questa zona prediletta da predatori elusivi come il lupo e il gatto selvatico.

Salendo alla testata del Vallon Cupo, profonda incisione che precipita nel sottostante torrente Adio, con tratti di foresta decidua caratterizzata soprattutto dal cerro, si percepisce l’aria a tratti odorosa di zolfo, perché si è ormai al margine di una delle aree geotermiche più importanti d’Europa.

Alcuni lecci di notevole longevità ci segnalano la presenza dei pochi resti della chiesetta di S. Ermete, insieme a corbezzoli, ginepri ed ornielli.

Il tratto finale del percorso, tra pinete e radure, regala ampie vedute e suggestivi mosaici di colori, soprattutto in autunno, grazie a numerosi sorbi, ciavardelli ed aceri.

Continua

Itinerario

X

Il punto di partenza del percorso è raggiungibile dai borghi di Libbiano, Micciano e Serrazzano, seguendo la strada sterrata di facile percorribilità che porta nella Riserva di Monterufoli.

Un facile tracciato ad anello, con tante suggestioni, ci conduce alla scoperta di tutte le tipologie forestali presenti a Monterufoli e ad un’area interessante per l’avvistamento della fauna selvatica.

Nei pressi dei ruderi del podere Poggiovecchio, il silenzio dell’area – ed un po’ di fortuna – ci potrà far scorgere ungulati come il daino, il capriolo e il cinghiale, ma anche rapaci.

La presenza di prede e di quiete rende questa zona prediletta da predatori elusivi come il lupo e il gatto selvatico.

Salendo alla testata del Vallon Cupo, profonda incisione che precipita nel sottostante torrente Adio, con tratti di foresta decidua caratterizzata soprattutto dal cerro, si percepisce l’aria a tratti odorosa di zolfo, perché si è ormai al margine di una delle aree geotermiche più importanti d’Europa.

Alcuni lecci di notevole longevità ci segnalano la presenza dei pochi resti della chiesetta di S. Ermete, insieme a corbezzoli, ginepri ed ornielli.

Il tratto finale del percorso, tra pinete e radure, regala ampie vedute e suggestivi mosaici di colori, soprattutto in autunno, grazie a numerosi sorbi, ciavardelli ed aceri.

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Scala difficoltà escursionismo

T - Turistico

Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono in genere sotto i 2000 m e costituiscono di solito l’accesso ad alpeggi o rifugi. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

E - Escursionistico

Itinerari che si volgono quasi sempre su sentieri, oppure su tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni. Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. Normalmente il dislivello è compreso tra i 500 e i 1000m.

EE - Escursionisti Esperti

Itinerari non sempre segnalati e che richiedono una buona capacità di muoversi sui vari terreni di montagna. Possono essere sentieri o anche labili tracce che si snodano su terreno impervio o scosceso, con pendii ripidi e scivolosi, ghiaioni e brevi nevai superabili senza l’uso di attrezzatura alpinistica. Necessitano di una buona esperienza di montagna, fermezza di piede e una buona preparazione fisica. Occorre inoltre avere un equipaggiamento ed attrezzatura adeguati, oltre ad un buon senso d’orientamento. Normalmente il dislivello è superiore ai 1000m.

EEA - Escursionisti Esperti con Attrezzatura alpinistica

Itinerari che richiedono l’uso di attrezzatura da ferrata (cordini, imbracatura, dissipatore, casco, etc.). Possono essere sentieri attrezzati o vere e proprie vie ferrate. Si rende necessario saper utilizzare in sicurezza l’equipaggiamento tecnico e avere una certa abitudine all’esposizione e ai terreni alpinistici.

Scala difficoltà MTB

TC - Turistico

Percorso su strade sterrate dal fondo compatto e scorrevole, di tipo carrozzabile.

BC - Per cicloescursionisti di buone capacità tecniche

Percorso su sterrate molto sconnesse o su mulattiere e sentieri dal fondo piuttosto sconnesso ma abbastanza scorrevole oppure compatto ma irregolare, con qualche ostacolo naturale (per es. gradini di roccia o radici).

OC - Per cicloescursionisti di ottime capacità tecniche

Come sopra ma su sentieri dal fondo molto sconnesso e/o molto irregolare, con presenza significativa di ostacoli.

EC - Massimo livello per il cicloescursionista

Percorso su sentieri molto irregolari, caratterizzati da gradoni e ostacoli in continua successione, che richiedono tecniche di tipo trialistico.

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