A piedi

Golazze aperte e la valle del Rivivo

Il punto di partenza del percorso è segnalato all’ingresso della Riserva ed è raggiungibile con sentiero (circa 1,7 km) o strada sterrata (circa 2,5 km) aperta  al traffico solo in alcuni fine settimana, per massimo 20 auto.

Il percorso si snoda dal laghetto di Caselli, un’area umida vitale per la fauna selvatica, in mezzo a sterminate macchie e raggiunge nella parte centrale alcuni dei luoghi più selvaggi della Riserva, con scorci panoramici più suggestivi sul territorio interno  e verso la costa.

Lasciata la strada sterrata in prossimità di una vecchia cava di serpentino, il sentiero, in buona parte su roccia e pietre, si inerpica su poggio Donato, con le sue rinomate fioriture primaverili delle garighe, per poi immergersi a mezza costa nella valle del Rivivo sui riarsi versanti di Poggio alle Tegole e Poggio Casaloni, dominati da boscaglie di ginepro coccolone abbarbicati sulle rupi di serpentino, con alcuni  esemplari monumentali e forme contorte plasmate dalla lunga stagione torrida di questa zona; una vegetazione di elevato pregio naturalistico in un ambiente ostile anche alle piante. Il tratto panoramico termina con la macchia che si richiude fino a raggiungere il cippo denominato “I Tre Confini”, in quanto segna  il confine di 3 comuni: Monteverdi Marittimo (PI), Bibbona e Castagneto Carducci (LI). Il sentiero risale il crinale ammantato da un bel bosco misto con lembi di querceti fino a un affioramento di rocce serpentine che regala una delle vedute più spettacolari delle Riserve dell’alta Val di Cecina e della Toscana: lo sguardo scende dai boschi sterminati della Magona fin giù a Bolgheri, con il suo celebre viale di cipressi, incontrando la pace nello splendore del Mar Tirreno, dove si scorgono le isole dell’Arcipelago Toscano, Elba, Capraia e Gorgona e, nelle giornate più limpide, il profilo della Corsica.

Poco dopo l’affaccio il sentiero si ricongiunge con la strada sterrata in corrispondenza della catena di confine con la Magona, che percorriamo in discesa sulla via del ritorno chiudendo l’anello.

Continua

Itinerario

X

Il punto di partenza del percorso è segnalato all’ingresso della Riserva ed è raggiungibile con sentiero (circa 1,7 km) o strada sterrata (circa 2,5 km) aperta  al traffico solo in alcuni fine settimana, per massimo 20 auto.

Il percorso si snoda dal laghetto di Caselli, un’area umida vitale per la fauna selvatica, in mezzo a sterminate macchie e raggiunge nella parte centrale alcuni dei luoghi più selvaggi della Riserva, con scorci panoramici più suggestivi sul territorio interno  e verso la costa.

Lasciata la strada sterrata in prossimità di una vecchia cava di serpentino, il sentiero, in buona parte su roccia e pietre, si inerpica su poggio Donato, con le sue rinomate fioriture primaverili delle garighe, per poi immergersi a mezza costa nella valle del Rivivo sui riarsi versanti di Poggio alle Tegole e Poggio Casaloni, dominati da boscaglie di ginepro coccolone abbarbicati sulle rupi di serpentino, con alcuni  esemplari monumentali e forme contorte plasmate dalla lunga stagione torrida di questa zona; una vegetazione di elevato pregio naturalistico in un ambiente ostile anche alle piante. Il tratto panoramico termina con la macchia che si richiude fino a raggiungere il cippo denominato “I Tre Confini”, in quanto segna  il confine di 3 comuni: Monteverdi Marittimo (PI), Bibbona e Castagneto Carducci (LI). Il sentiero risale il crinale ammantato da un bel bosco misto con lembi di querceti fino a un affioramento di rocce serpentine che regala una delle vedute più spettacolari delle Riserve dell’alta Val di Cecina e della Toscana: lo sguardo scende dai boschi sterminati della Magona fin giù a Bolgheri, con il suo celebre viale di cipressi, incontrando la pace nello splendore del Mar Tirreno, dove si scorgono le isole dell’Arcipelago Toscano, Elba, Capraia e Gorgona e, nelle giornate più limpide, il profilo della Corsica.

Poco dopo l’affaccio il sentiero si ricongiunge con la strada sterrata in corrispondenza della catena di confine con la Magona, che percorriamo in discesa sulla via del ritorno chiudendo l’anello.

X

Scala difficoltà escursionismo

T - Turistico

Itinerari su stradine, mulattiere o comodi sentieri, con percorsi ben evidenti e che non pongono incertezze o problemi di orientamento. Si svolgono in genere sotto i 2000 m e costituiscono di solito l’accesso ad alpeggi o rifugi. Richiedono una certa conoscenza dell’ambiente montano e una preparazione fisica alla camminata.

E - Escursionistico

Itinerari che si volgono quasi sempre su sentieri, oppure su tracce di passaggio in terreno vario (pascoli, detriti, pietraie), di solito con segnalazioni. Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza del territorio montagnoso, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati. Normalmente il dislivello è compreso tra i 500 e i 1000m.

EE - Escursionisti Esperti

Itinerari non sempre segnalati e che richiedono una buona capacità di muoversi sui vari terreni di montagna. Possono essere sentieri o anche labili tracce che si snodano su terreno impervio o scosceso, con pendii ripidi e scivolosi, ghiaioni e brevi nevai superabili senza l’uso di attrezzatura alpinistica. Necessitano di una buona esperienza di montagna, fermezza di piede e una buona preparazione fisica. Occorre inoltre avere un equipaggiamento ed attrezzatura adeguati, oltre ad un buon senso d’orientamento. Normalmente il dislivello è superiore ai 1000m.

EEA - Escursionisti Esperti con Attrezzatura alpinistica

Itinerari che richiedono l’uso di attrezzatura da ferrata (cordini, imbracatura, dissipatore, casco, etc.). Possono essere sentieri attrezzati o vere e proprie vie ferrate. Si rende necessario saper utilizzare in sicurezza l’equipaggiamento tecnico e avere una certa abitudine all’esposizione e ai terreni alpinistici.

Scala difficoltà MTB

TC - Turistico

Percorso su strade sterrate dal fondo compatto e scorrevole, di tipo carrozzabile.

BC - Per cicloescursionisti di buone capacità tecniche

Percorso su sterrate molto sconnesse o su mulattiere e sentieri dal fondo piuttosto sconnesso ma abbastanza scorrevole oppure compatto ma irregolare, con qualche ostacolo naturale (per es. gradini di roccia o radici).

OC - Per cicloescursionisti di ottime capacità tecniche

Come sopra ma su sentieri dal fondo molto sconnesso e/o molto irregolare, con presenza significativa di ostacoli.

EC - Massimo livello per il cicloescursionista

Percorso su sentieri molto irregolari, caratterizzati da gradoni e ostacoli in continua successione, che richiedono tecniche di tipo trialistico.

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