Sul sentiero, dopo la chiesetta, si rinvengono blocchi di calcedonio con cavità coperte da cristallini di quarzo ialino e croste di magnesite originati dall’alterazione delle rocce serpentine.Tra la fine del XVI secolo e metà  del XIX i famosissimi calcedoni di Monterufoli e Caselli rifornirono con continuità l’Opificio Granducale delle Pietre Dure di Firenze.

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