La porta dedicata alla dea Diana, III-II sec. a.C., faceva parte della grande cerchia muraria etrusca che con oltre 7 km di sviluppo racchiudeva un’area di 102 ha; il materiale usato è il “panchino” locale ovvero un calcare arenaceo a grana fine e tenero al taglio utilizzato anche per mura, palazzi e lastricati medievali che caratterizzano ancora oggi il centro storico.

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