La selagite, dispersa un po’ ovunque, cavata su più fronti proprio lungo questo itinerario, è unica di questi luoghi e utilizzata già dal periodo etrusco-romano. Un esempio per tutti sono le famose tre teste etrusche della Porta dell’Arco di Volterra. Si tratta di una roccia magmatica solidificatasi a piccole  profondità e poi emersa. Il geologo Paolo Savi, colpito dalla vivace lucentezza dei piccoli ma numerosi cristalli di biotite, la chiamò, appunto, “selagite” (dal verbo greco selaghèo: splendo, brillo). Camminando nel borgo ci accompagna sempre il suo “brillare”.

Devi essere connesso per inviare un commento.
Menu