La linea ferroviaria che collega l’Alta Val di Cecina con la linea costiera tirrenica fu compiuta appena dopo l’unità d’Italia aprendo al traffico il tratto Cecina –Saline di Volterra. Il tratto di collegamento Saline-Volterra fu una questione aperta per circa mezzo secolo finchè il Comune di Volterra, con il sostegno del principe Piero Ginori-Conti, che operò presso i ministeri romani, riuscì nell’impresa nonostante le difficoltà date anche dalla natura argillosa ed instabile del terreno.

La ferrovia venne inaugurata domenica 15 settembre 1912 alla presenza di numerose autorità cittadine dei comuni limitrofi e dei rappresentanti del governo. A lavori ultimati la linea risultò lunga 8.344,95 m, con un dislivello in salita di 427 m, era divisa in due tratti, uno ad aderenza semplice, dove il dislivello era minimo, ed uno a cremagliera per il tratto finale più ripido.

La linea era molto frequentata, Volterra era allora sede di importanti uffici amministrativi a cui faceva capo un vasto territorio e la possibilità di compiere il tragitto da Saline a Volterra in “soli” 39 minuti rispetto alle due ore necessarie per fare lo stesso tragitto in diligenza, resero molto popolare il “trenino” che sbuffando fra le biancane saliva il ripido crinale del poggio. Anche il trasporto delle merci era molto attivo, arrivavano soprattutto blocchi di alabastro non lavorato, legname, carbone, masserizie e concimi chimici e partivano pezzi di alabastro lavorato.

Gli introiti diminuirono sempre più e, verso la metà degli anni Cinquanta, la situazione si fece critica. Nel 1958 giunse la notizia ufficiale della soppressione della linea ferroviaria e della sua sostituzione con autobus.

Le Amministrazioni del territorio stanno lavorando per valutare il recupero della linea ferrata all’interno di un nuovo progetto per la valorizzazione del collegamento tra Volterra e Cecina.

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