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L’Abbazia di Monteverdi
Una breve escursione alla portata di tutti, attraverso un tracciato immerso nella vegetazione a tratti panoramico, ci consente di scoprire uno dei luoghi di maggiore interesse culturale e paesaggistico, l’Abbazia di San Pietro in Palazzolo. Gli imponenti ruderi tuttora visibili, rappresentano ciò che rimane del nucleo fondato dal longobardo Walfredo nel 754, probabile capostipite della famiglia della Gherardesca.
Il luogo originario in cui sorse il monastero dedicato a S.Pietro non è però quello oggi occupato sui Poggi della Badia, dove l’abbazia fu spostata alla fine del XII secolo.
Rappresenta una delle abbazie più antiche ed importanti della Toscana medievale. In particolare una prima abbazia fu edificata circa 1 km a S di Monteverdi sul luogo già occupato precedentemente da una villa romana e da un insediamento nobile longobardo (Palatiolum, da cui “in Palazzuolo”). Fin dal momento della sua fondazione il monastero dispose di cospicui beni nei territori di Populonia, Volterra, Pisa, Lucca e perfino in Corsica e successivamente (secc.VIII-XI) i suoi possessi si estesero per raggiungere infine il culmine nei secoli XI e XII allorché il cenobio esercitò addirittura pieni poteri giurisdizionali su un’ampia zona. Oggetto fin dai primordi (780) delle incursioni dei Saraceni, l’abbazia fu successivamente esposta alle vessazioni ed ai saccheggi dei signori vicini. Fu così che alla fine del XII secolo il monastero fu spostato nel luogo dove si trova attualmente, maggiormente difendibile. Nella prima metà del XIII secolo iniziò tuttavia il declino: assalita e distrutta da Pannocchieschi di Castiglion Bernardi (1252) l’abbazia fu infine unita per decreto papale nel 1298 all’abbazia di Vallombrosa. Gravemente danneggiata nel 1360 dai soldati pisani, la badia di S. Pietro fu definitivamente abbandonata nel 1561 allorché i monaci si trasferirono nel castello di Monteverdi. I resti oggi osservabili sui Poggi della Badia sono imponenti e si spiegano chiaramente con le esigenze difensive e di sicurezza del cenobio.