Grado di difficoltà
E
A piedi
La Sassa, la foresta di Caselli e la macchia della Magona
La partenza è dal borgo medievale della Sassa, perfettamente conservato, caratterizzato da un imponente torrione arroccato da cui si gode una vista aperta e suggestiva . L’antica via di Castagnolo – che porta ancora le vestigia di un’antica strada di valico verso la zona di Castagneto Carducci – scollinando sulla sella tra Poggio al Pruno e Poggio Aia Assenzio, attraversa, per un breve tratto, la Macchia della Magona e si inoltra, in discesa, nella Riserva di Monterufoli – Caselli. Prima di scendere è consigliabile una breve diramazione verso il punto panoramico delle Golazze Aperte, suggestivo sperone roccioso con vista mozzafiato sulla costa e l’Arcipelago Toscano.
La discesa è caratterizzata inizialmente da boschi di caducifoglie per trasformarsi, man mano, in macchia mediterranea, sempre più bassa, fino a ridursi in gariga – è questa la tipica vegetazione della roccia serpentina – qui prosperano basse piante dalle fioriture e dalle forme spettacolari come iris, tulipani e narcisi . Ci si addentra poi, ancora di più, nella foresta, in località Scrigni e, attraversando il Botro del Confine, interessato in passato da ricerche minerarie, si esce dalla Riserva per risalire alla Sassa, tra campi, pascoli e poderi, in un paesaggio rurale dal fascino antico.